Se la fiducia ha la funzione di attivare l’azione e la paura di inibirla, la gioia ci dice invece del buon risultato delle nostre azioni e la contraria tristezza del loro fallimento. Infatti quando ci muoviamo ed agiamo con efficacia, ci sentiamo contenti, soddisfatti ed il successo ci regala gioia.
Attenzione però a non confonderla con la felicità, la quale è più durevole nel tempo e segue invece alle buone relazioni, dette appunto felici.
La gioia non gode di grande lessico, il quale è addirittura la metà della contraria tristezza. Fanno parte della sua area sentimenti come: consolazione, gaiezza, giocondità, ilarità, rallegramento, giubilo, esaltazione, soddisfazione, giovialità, allegria, contentezza, gratificazione, entusiasmo, sollievo, divertimento, spensieratezza, buonumore e al punto più alto dell’eccitazione l’euforia.
Caratteristico della gioia è uno stato di eccitamento piacevole ed intenso, derivante da risultati efficaci di azioni e di attività, che riguardano tanto l’interazione con gli altri, quanto con se stessi, con gli eventi e con il mondo. Si fa festa e si gioisce dei rapporti gratificanti, delle attività appaganti e nell’avvento di fatti positivi attesi e ancor di più in quelli inaspettati.
La gioia si manifesta nelle sue forme caratteristiche in seguito alla gratificazione dei bisogni essenziali ed è fra le prime emozioni a manifestarsi. Già nei bambini appena nati appare come l’emozione che segue la soddisfazione di una richiesta o la realizzazione di un desiderio. Negli adulti gli aspetti infantili legati alla soddisfazione, dati dal piacere, dal divertimento, dal benessere o dalla serena rilassatezza si attenuano e la gioia più alta segue spesso un’azione creativa o socialmente utile e disinteressata, compiuta solo per fare del bene o per il piacere personale.
Fra le esperienze di gioia una delle più intense è sicuramente l’innamoramento. Rendere felice la persona amata, essendone ricambiati, e condividere con lei le esperienze sono tutte azioni che danno grande gioia e infondono entusiasmo.
Si fa rientrare nell’area della gioia anche la meno intensa allegria, la quale può non essere generata da azioni efficaci, ma semplicemente da un tratto temperamentale.
L’euforia è lo stato gioioso più intenso; è caratterizzato da una grossa componente fisica, con un’attivazione a volte frenetica; si accompagna a libera attività, grande fluidità verbale ed ideativa, socievolezza e fiducia in sé e negli altri a volte esagerata. L’euforia negli stadi più elevati sfocia nella mania, che è il lato eccessivo e patologico della gioia.
L’esperienza di gioia è stata definita in sintesi come una somma di attivazione e di piacere: ogni agire efficace porta con sé un’eccitazione positiva e gratificante. Ma non sempre è la conseguenza di fatti positivi. In situazione di conflitto o di guerra la soddisfazione e l’esultanza per la vittoria compaiono anche nella distruzione o nella morte dell’Altro.