L’effetto carriola delle strategie emotive del potere

Avete mai sentito parlare di: ‘specchietto per le allodole’, ‘esca per pesci’, ‘bastone e carota’, ‘con le buone o con le cattive’? Lo specchietto è la lusinga che sta tra il furbo e la sua vittima, l’esca serve al pescatore per prendere i pesci, il bastone e la carota sono le maniere forti o buone usate alternativa-mente dal padrone per far camminare l’asino, oppure dai dominatori coi loro dominati.
La carriola è un mezzo di trasporto, in cui il trasportato è ben distinto dal trasportatore. Una volta saliti sulla carriola, la direzione e la meta non è decisa più dai viaggiatori, ma dal conducente. L’effetto carriola è determinato dalle emozioni e dalle parole che sequestrano progressivamente la persona, tanto da lasciarsi sottomettere e convincere a fare e ad andare nella direzione del possessore della carriola. Il potere fa ricorso continuo a questo effetto, attivando emozioni e motivazioni potenti.
La paura è l’emozione che l’evoluzione ha specializzato per riconoscere il pericolo, la rabbia per reagire alle minacce, mentre il dolore informa del danno.
Gli aspiranti al potere sanno da sempre, che per coronare i loro progetti di dominio, devono saper erogare paura, sospetto e financo dolore, per ottenere la sottomissione, giacchè gli esseri uomini aspirano alla libertà e non amano l’asservimento. Sono bravissimi nel cavalcare i timori delle persone per proporsi come salvatori. Sono abili catalizzatori della rabbia che deviano contro i nemici da loro additati. Una volta raggiunto il potere, impediscono con ogni mezzo a chiunque di scendere dalla carriola del loro potere. Oltre che tener viva la paura ed alta la rabbia, utilizzando a piene mani i mezzi di comunicazione, non si fanno scrupoli di infliggere dolore ai più riottosi. In molte parti del mondo prigioni, torture ed anche morte sono tutt’oggi praticate.
Il 2019 conta l’uccisione di 49 giornalisti, mentre, stando alla fonte Onu, 881 sono quelli uccisi negli ultimi 10 anni, e più della metà in Paesi in pace. Nel 90 per cento dei casi questi omicidi rimango-no a impuniti.
Chi ama le persone, dona fiducia e cura, mentre chi invece vive di potere eroga paura e dolore, perché in fondo in fondo disprezza il genere umano. Si presentano come salvatori, ma sono i primi veri nemici dell’umanità.
Carluccio Bonesso