Emozioni e relazione

La relazione determina l’intenzionalità dell’interazione mettendo in atto quel esser favorevoli o contrari che contraddistingue ogni relazionalità e ne governa il flusso.

Il sistema primario della relazione è modulato dalla filia (affetto, amicizia, amore, cura ecc.) e dall’opposta rabbia. Il sistema determina le complicità, i comportamenti di affiliazione e le ostilità; risponde ai bisogni sociali, ma anche a quelli primari della riproduzione o della sopravvivenza nella difesa o attacco, o ad una minaccia. Il criterio che governa questo sistema è l’appartenenza/alleanza e discrimina gli altri secondo la logica del pro o contro, del “sei con me o sei contro?” La relazione filiaca volge la relazione verso l’affiliazione, l’amicizia, la complicità, la cura e la collaborazione, mentre nella rabbia volge verso l’avversione, l’ostilità, l’odio, il rancore e l’invidia aggressivi e persino distruttivi.

La filia e tutte le emozioni che fanno parte di quest’area sono eutimiche, cioè positive e buone. Quando invece le emozioni affiliative diventano passioni o sentimenti complessi possono annidare emozioni spiacevoli e perciò cambiar di segno l’edonia. Infatti quando la passione amorosa annida la nostalgia o la paura di perdere la persona amata l’attrazione amorosa diventa antiedonica, spiacevole. Anche l’antiedonica rabbia può divenire proedonica nel caso della complicità ostile o nel perverso piacere distruttivo.

La filia determina l’attrazione e l’attaccamento affettivo, l’aspettativa di benevolenza, di stima e di sicurezza e promuove la complicità affiliativa e la cura/protezione. Ha per input i soggetti attraenti rassicuranti e/o complici, e la vicinanza intima. Produce gli stati affiliativi di appartenenza, di cura e di stima.

Il criterio di valutazione è dato dall’appartenenza e dall’alleanza. Risponde alla domande: “È con me? Mi stima? Mi vuol bene? Mi ama?  Mi comprende?”

L’espressione tipica di quest’emozione è rilassata, con un volto disteso nella fiducia e incantato (simile alla paura, ma con la bocca distesa) nello stupore.

La filia genera comportamenti affiliativi, amicali, protettivi e accuditivi di vicinanza intima, di complicità solidale, collaborazione, simpatia ed empatia.

La rabbia con tutte le emozioni di area è fatta di sfida o di aggressività attivati dalla minaccia, dall’imposizione di un danno, da una sottrazione, da esclusione, da disprezzo, da indignazione o da delusione e frustrazione.

Ha per input oggetti e soggetti impeditivi e/o minaccianti danni, frustrazione.

Il criterio di valutazione della rabbia è di tipo ostile. Risponde alle domande: “È contro me! Non mi stima! Non mi vuol bene! Non mi ama! Non mi comprende!”

La rabbia genera comportamenti ostili, aggressivi, distruttivi, giudicanti ed oppositivi.

L’espressione è fatto di fronte corrucciata, sopracciglia abbassate all’interno e alzate all’esterno, occhi puntati, bocca stretta o semiaperta a mostrare i denti stretti. Corpo teso fin quasi all’immobilità o molto mobile ed inquieto.

Dal punto di vista emotivo la filia e la contraria rabbia sono il punto di partenza verso l’amore e l’odio. Tutti i giorni ed anche in ogni momento, scegliamo consapevolmente o per inerzia se esser a favore o contro tutto quanto ci circonda e dipende da noi scegliere di vivere nell’odio o nell’amore con tutte le conseguenze che ne conseguono.

Sta qui l’eterno problema della libertà umana. Ma anche la possibilità d’essere felici, perché è solo dalle relazioni positive che discende la serenità, la pace e la letizia che stanno alla base della felicità.

Al contrario nella relazione rabbiosa il tormento, l’ostilità ed il rancore generano il senso di colpa che avvelena i rapporti e annienta ogni possibilità di felicità.

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