Se ci fosse chiesto cos’è la vita, rimarremo sospesi in un sentire fatto di sorpresa e silenzio: domanda da un milione di dollari!
Proviamo a guardarla questa vita: è un continuo interagire. Si interagisce col terreno su cui si cammina, con l’aria che si respira, con gli altri, con noi stessi e con tutto.
Continuando a riflettere si potrà ulteriormente capire che l’interazione è una medaglia le cui facce sono la relazione e l’azione. L’azione dello scrivere senza la relazione col lettore è priva di senso. Non si dà infatti che esista l’azione senza la relazione che sempre la precede. Dentro una relazione ostile ogni azione è ben diversa da quelle che nascono dentro una relazione rispettosa e favorevole. Ebbene sia l’azione che la relazione hanno emozioni specifiche che le attivano. Qui scegliamo di partire dal punto più facilmente comprensibile dell’azione, lasciando la complessità della relazione all’impegno successivo.
Ogni azione è potenziata dalla fiducia ed inibita dalla paura. Aver paura blocca, rallenta, mentre l’aver fiducia dà coraggio, entusiasmo e voglia di fare.
La fiducia è una emozione piacevole ed attivante. Lessicalmente è ampia e ne include varie altre come la baldanza, il coraggio, la sorpresa, la speranza, la tranquillità, la quiete, l’ardimento, la meraviglia, la serenità, la sicurezza, l’audacia, lo stupore, la calma ed anche il senso del mistero. La fiducia non indica solo lo stato di serenità, calma, sicurezza, ma anche la prudenza, che determina le strategie di salvaguardia, di cautela, di precauzione, di protezione, di tutela, di riparo e di mimetismo.
La fede e la speranza, figlie della fiducia, invece alimentano l’aspettativa positiva.
aumentano il benessere psichico ed esistenziale, mentre l’illusione rappresenta l’eccesso e l’anticamera della distorsione della realtà.
La forza della fiducia ha varie origini. La principale nasce dalla valutazione di sicurezza ambientale o relazionale, la quale è tanto maggiore quanto minori sono i pericoli. Anche la salute dell’organismo integro genera fiducia, mentre la malattia fa paura. Un discorso a parte merita lo stupore e la meraviglia, fonti importanti di fiducia. L’animale valuta come il bambino secondo cui “bello e brutto” equivalgono a “buono e cattivo”.
In natura un bel fiore è per gli impollinatori un buon fiore. Un frutto colorato è maturo, mentre da acerbo non ha attrattiva, perciò è brutto. Anche per gli esseri umani la bellezza è fonte di fiducia: si corteggia chi ci appare bello, si lavora più volentieri in ambienti belli ed accoglienti, ci si sente maggiormente a proprio agio e sicuri quando si veste elegantemente.
La bellezza è nel cuore della fiducia al punto che quando s’incontra e frequenta una persona molto buona, nel tempo la si scopre anche bella! Allora il consiglio è: “Donate e coltivate intorno a voi fiducia e seminate incoraggiamento e sarete prima o poi percepiti belli”.
Si dice infatti, della persona che dà affidamento e fiducia, che è “una bella persona”.